Attività Fisica in Gravidanza
Recentemente l’American College of Obstreticians and Gynecologists (ACOG) ha affermato che un’attività fisica moderata per almeno 30 minuti al giorno, nella maggior parte dei giorni della settimana è raccomandata per le gestanti a basso rischio. Inoltre, è stato considerato sicuro per donne sedentarie iniziare un programma di attività fisica durante la gravidanza.
L’ACOG raccomanda, tra l’altro, alle gestanti e alle neomamme, in assenza di complicanze mediche e ostetriche, di svolgere un esercizio fisico regolare almeno 3 volte a settimana per 30-40 minuti (un’attività continua è preferibile a un’attività intermittente).
Si raccomanda alle donne incinte di evitare gli esercizi in posizione supina dopo il primo trimestre e di fare molta attenzione all’esecuzione di esercizi che potrebbero causare una perdita dell’equilibrio, soprattutto nel terzo trimestre.
Le gestanti che svolgono attività fisica devono aumentare la dispersione del calore mediante un’idratazione adeguata, un abbigliamento appropriato e svolgendo gli esercizi in un ambiante ottimale.
Lo svolgimento durante la gravidanza può favorire una maggiore sensazione di benessere, un aumento dell’energia, un miglioramento del sonno e aiutare la donna a tenere sotto controllo il peso. Sono stati notati anche una riduzione del dolore lombo-sacrale e un aumento della forza muscolare e della resistenza. L’attività fisica può portare a un parto più breve e a minori interventi ostetrici, così come un miglioramento del controllo glicemico nel diabete gestazionale, soprattutto nelle donne obese.
Durante il terzo trimestre, l’intensità e la durata dell’attività fisica non devono aumentare per evitare che tali parametri entrino in conflitto con le richieste materno-fetali. Le donne con una buona forma fisica non devo allenarsi ad un’intensità superiore all’80% della loro potenza aerobica.
Si consiglia inoltre di monitorare lo sforzo durante l’attività fisica attraverso strumenti come cardiofrequenzimetri o l’utilizzo della scala di Borg per la percezione della fatica. Gli strumenti menzionati in precedenza servono anche per valutare lo stato di benessere della madre e del feto.
Dott. Lorenzo Marcelli